Commentario abbreviato:Romani 1:16Versetti 16-17 In questi versetti l'apostolo apre il disegno dell'intera epistola, in cui presenta un'accusa di peccaminosità contro ogni carne; dichiara l'unico metodo di liberazione dalla condanna, mediante la fede nella misericordia di Dio, per mezzo di Gesù Cristo; e poi costruisce su di essa la purezza di cuore, l'obbedienza riconoscente e il desiderio ardente di migliorare in tutte quelle grazie e tempre cristiane, che nient'altro che una viva fede in Cristo può far nascere. Dio è un Dio giusto e santo e noi siamo peccatori colpevoli. È necessario che abbiamo una giustizia in cui comparire davanti a lui: c'è una tale giustizia portata dal Messia e resa nota nel Vangelo; un metodo benevolo di accettazione, nonostante la colpa dei nostri peccati. È la giustizia di Cristo, che è Dio, derivante da una soddisfazione di valore infinito. La fede è tutto in tutti, sia all'inizio che nel progresso della vita cristiana. Non si va dalla fede alle opere, come se la fede ci mettesse in uno stato di giustificazione e poi le opere ci mantenessero in esso; ma si va sempre dalla fede alla fede; è la fede che avanza e vince sull'incredulità. Riferimenti incrociati:Romani 1:16Sal 40:9,10; 71:15,16; 119:46; Mar 8:38; Lu 9:26; 1Co 2:2; 2Ti 1:8,12,16; 1P 4:16 Dimensione testo: |